Struttura di un bilanciere professionale
In linea generale, il bilanciere si configura come una barra di acciaio dotata di zigrinature alla quale vengono agganciati i dischi in ghisa. I dischi si inseriscono alle estremità del bilanciere e vengono bloccati da appositi ganci, che possono essere a molla e a vite nei bilancieri con foro da 25 mm e a molla e safe lock nei bilancieri olimpionici con foro da 50 mm. Chiaramente il foro dei dischi deve essere compatibile con il diametro della sbarra.
I tipi principali di bilanciere sono i seguenti:
- dritto. Il bilanciere dritto può avere lunghezza di 150, 180 e 215 cm con foro 25 mm e 150, 180, 200 e 220 cm nel caso di un bilanciere olimpionico con foro 50 mm.
- curvo. Questo tipo di bilanciere nasce dall’esigenza di trovare una soluzione per allenarsi con il bilanciere senza gravare troppo sui polsi. Ecco allora che vennero ideate le curvature per facilitare l’impugnatura e consentire all’utilizzatore una posizione più comoda. Sia il bilanciere curvo che quello dritto sono strumenti validi per sviluppare la forza muscolare, la differenza sta nel grado di supinazione dei palmi. Con il bilanciere dritto i bicipiti sono costretti alla supinazione, quindi alla posizione dei palmi rivolti in avanti nella posizione inferiore, per tutta la durata del movimento. Diversamente, gli angoli della sbarra fanno in modo che il grado di supinazione dei palmi sia inferiore, con un minore stress per gli avambracci.
- bilanciere speciale. I bilancieri speciali non sono né curvi né dritti. Comprendono lo Shrug Bar o bilanciere olimpionico esagonale, che si usa con i due piedi all’interno del bilanciere, che si solleva per svolgere gli stacchi da terra. Lo Squat Bar, invece, è un tipo di bilanciere dotato di appoggio centrale per collo e spalle con imbottitura, per evitare il contatto diretto con l’asta in ferro durante lo svolgimento dello squat. Infine, c’è il bilanciere olimpionico tricipiti, indicato appunto per l’allenamento di questi muscoli, destinato all’utilizzo su panca ma anche a corpo libero.
Possiamo poi fare un’ulteriore macro distinzione tra bilancieri olimpionici crosstraining e bilancieri per il powerlifting.
Bilancieri olimpici
L’espressione bilancieri olimpici viene usata per indicare in generale tutti i bilancieri con con cilindri dallo spessore di 50 mm e compatibili con tutte le piastre olimpiche il cui foro ha un diametro di 50 mm. I cilindri di un bilanciere olimpico ruotano facilmente, cosa che permette la rotazione dei palmi della mano con la minima resistenza. Inoltre, la superficie liscia dei cilindri consente di cambiare in modo rapido e veloce i dischi. Una caratteristica dei bilancieri olimpici è la capacità di immagazzinare energia elastica, il che agevola la fase di spinta durante l’esecuzione degli esercizi.
Bilancieri per il powerlifting
Il powerlifting è una disciplina sportiva incentrata sull’espressione di forza massimale e consiste nell’esecuzione di tre tipi di sollevate: squat con bilanciere, distensioni su panca piana con bilanciere (toccando il petto), deadlift (stacco da terra) con bilanciere. La prima caratteristica che distingue il bilanciere per il powerlifting è la rigidità, necessaria per adattarsi meglio a carichi più pesanti e garantire stabilità durante le alzate. Sono diversi anche i segni di presa: nei bilancieri da powerlifting i segni di presa sono più vicini e sono un fattore considerato dai giudici nelle gare per controllare le posizioni delle mani. Nei bilancieri olimpici, invece, tali segni di presa sono dei semplici punti di riferimento. Un’ultima differenza, infine, riguarda l’utilizzo di boccole nei bilancieri da powerlifting invece dei cuscinetti a rullini impiegati in quelli olimpici, visto che questo tipo di bilancieri non ha bisogno di velocità di rotazione.