Storia del calciobalilla
Sono numerose e contraddittorie le fonti dalle quali possiamo attingere per ricostruire la storia del calciobalilla, pertanto non è semplicissimo ricostruire il percorso storico di questo strumento che da generazioni appassiona grandi e piccoli. Si ritiene che le origini del calciobalilla risalgano al periodo fra la prima e la Seconda guerra mondiale in Europa, anche se non abbiamo certezza di chi sia stato l’autore. Secondo le informazioni fornite dalla Famiglia Garlando, casa produttrice di calciobalilla che distribuisce in tutti i continenti, il biliardino potrebbe essere stato concepito in Germania tra gli anni ‘20 e ‘30 da Broto Wachter, con l’obiettivo di portare il gioco del pallone su un tavolo. Nel frattempo, in Francia cominciano a essere realizzati i primi tavoli rudimentali e in Spagna Alejandro Finisterre registra il brevetto per il futbolín.
I primi esemplari di biliardino nel nostro Paese vedono la luce tra gli anni ‘30 e ‘40 con la firma di un artigiano di Poggibonsi. Tuttavia, la vera e propria produzione industriale dei biliardini inizia in Francia nel 1947, quando per mano del marsigliese Marcel Zosso si avviano le prime produzioni in serie dei tavoli da gioco simili a quelli che conosciamo oggi. L’idea prende vita nei bar e nei club dove gli appassionati si riunivano per festeggiare le vittorie delle squadre di calcio locali. Il successo è talmente immediato che ben presto ogni club si ritrova con il proprio tavolo da gioco. In Italia Zosso porta il suo tavolo nel 1949, con la fondazione di una sede ad Alessandria. Nel frattempo, la famiglia Garlando è fra le prime a produrre biliardini, con il primo pezzo realizzato nel 1950: da allora non si sono mai fermati, affermandosi nel tempo come leader mondiale del settore.
I primi tavoli
I primi biliardini erano realizzati con cassoni artigianali in legno come contenitore, e aste e omini in legno. Le porte si ricavavano in genere da fori sui cassoni, con appesi secchielli o teli per la raccolta delle palline. I tavoli erano chiaramente imperfetti, pertanto giocare da una parte o dall’altra poteva comportare vantaggi o svantaggi, ma queste imperfezioni non dissuasero i giocatori, semmai contribuirono al successo del biliardino che nel giro di qualche tempo si diffuse in tutto il mondo. Negli anni Cinquanta, infatti, il calciobalilla approda negli Stati Uniti, e il boom vero e proprio arriva quando i soldati americani che avevano combattuto in Europa rientrano in patria e fanno conoscere il gioco a parenti e amici. A partire dagli anni Cinquanta, il calciobalilla ha iniziato ad assumere le caratteristiche di sport, con veri e propri tornei. La prima Coppa del Mondo si è svolta a Parigi nel 1998.
Struttura del calciobalilla
Partendo dalle basi, si può ricordare che a calciobalilla si gioca su un tavolo rettangolare, che può avere dimensioni differenti in base al Paese o al produttore. Generalmente, però, il tavolo è lungo dai 110 ai 120 cm e largo dai 60 ai 70 cm ed è provvisto di aste comprese di omini, gambe e angolari negli angoli, onde evitare che la pallina si arresti in punti morti. Le aste possono essere passanti o rientranti: le prime escono anche dall’altra parte del cassone, le seconde si comportano in maniera esattamente opposta e non fuoriescono dal cassone. Per quanto riguarda gli omini, in Italia sono composti generalmente in moplen, un materiale elastico e reattivo, perché si tende a giocare in maniera più rapida e dinamica. In altri Paesi come la Francia o la Spagna, dove il gioco è più lento e ragionato, gli omini vengono realizzati in metallo, altre leghe o anche in legno, tutti materiali che consentono un rimbalzo minore. Ma la differenza principale riguarda i piedi dei giocatori: in Italia gli omini hanno la base rettangolare proprio per via del gioco rapido al quale siamo abituati, in altre nazioni i piedi degli omini hanno una forma a V, cosa che permette di stoppare la palla e passarla (azione vietata dalle regole italiane). Anche il piano di gioco può essere composto da materiali diversi. In Italia vediamo prevalentemente il vetro, sotto al quale si mette in genere un cartoncino sottovetro. All’estero troviamo invece più spesso il laminato plastico per dare più lentezza al gioco.
Le regole del biliardino in Italia
In Italia troviamo due principali regolamenti a disciplinare il biliardino: quello della UISP, Unione Italiana Sport per Tutti, e quello della FICB, Federazione Italiana Calciobalilla. La principale caratteristica dei regolamenti italiani rispetto a quelli esteri è che i nostri regolamenti tendono a essere più severi riguardo alcuni aspetti. Per esempio, negli altri Paesi è molto diffusa la pratica del “gancio”, ossia il passaggio della pallina fra i giocatori della stessa linea, azione che nelle regole italiane non è ammessa. Per quanto riguarda le diverse specialità, se ne sono sviluppate tante soprattutto in America, dove ad esempio sono nate varianti in cui giocano esclusivamente il portiere e i difensori, oppure solo quattro giocatori, ciascuno che controlla l’asta, o ancora il gioco con due palline contemporaneamente. Il regolamento italiano è piuttosto complesso, in questa sede ci limitiamo a riassumere i principali falli:
- il gancio;
- i passetti, ossia il passaggio della pallina fra due giocatori della stessa stecca senza prima farla sbattere sulla sponda;
- il giro della stecca di oltre 360°;
- le intercettazioni volontarie, fermando o toccando la pallina con il retro dell’omino.
Tipi di calciobalilla: da interno o da esterno?
I calciobalilla si possono dividere in due categorie: calciobalilla da interno e da esterno. La maggior parte dei prodotti sono da interno, e del resto i biliardino nacquero così, all’interno di bar e sale giochi. I calciobalilla da interno si differenziano rispetto ai corrispettivi da esterno principalmente per i materiali di costruzione. È facile intuire che le varie condizioni atmosferiche condizionano inevitabilmente l’usura del biliardino. L’umidità, il vento e le temperature, sia alte che basse, possono rovinare il cassone e influenzarne negativamente le prestazioni. Per questa ragione, nei biliardini da esterno si utilizzano delle colle speciali che non gonfiano il legno quando piove, o vengono ricoperti da uno speciale profilo in alluminio per evitare che l’acqua penetri nel mobile. Per quanto riguarda il campo da gioco, se nei biliardini da interno troviamo un cartoncino sopra il quale viene applicato un vetro, in quelli da esterno troviamo direttamente o il laminato plastico o il vetro serigrafato verde, dal momento che l’acqua e l’umidità potrebbero intaccare il cartoncino sottovetro.