Breve storia del tennis da tavolo
Le origini
La storia del ping pong affonda le radici negli Stati Uniti alla fine del 1800. Il tennis da tavolo si sviluppa negli ambienti dell’alta società come un’attività ludica, che si svolge nei salotti dell’aristocrazia per trascorrere le giornate. In origine, veniva praticato su un tavolo diviso da un’asse di legno e con una pallina di gomma, la quale veniva colpita da due racchette in corda, in modo da replicare lo stile del gioco del tennis. Il primo brevetto viene registrato nel 1885 da James Devonshire, considerato universalmente l’inventore del ping pong. Diventa subito chiaro che il tennis da tavolo è un gioco dalle grandi potenzialità, anche in termini commerciali. I primi kit di table tennis arrivano nel 1891, come quello realizzato dalla Jacques of London di John Jaques, un’azienda specializzata in giochi. Questa versione del gioco prevedeva l’utilizzo di due tamburelli in legno, una rete alta 30 cm e una pallina di sughero ricoperta in stoffa. Il gioco necessitava comunque di essere perfezionato: le racchette in corda non consentivano un buon controllo del movimento e se la pallina in gomma rimbalzava troppo, quella in sughero provocava movimenti disomogenei. La vera svolta, dunque, arriva con l’utilizzo della plastica per le palline da ping pong, sperimentato per la prima volta dall’ingegnere inglese James Jibbs. Ma non siamo ancora nella versione moderna del ping pong, perché la pallina era ancora molto piccola rispetto a quelle che siamo abituati a usare oggi.
La versione moderna
I primi passi verso il moderno gioco del ping pong vengono compiuti agli inizi del 1900, quando la ditta Jacques introduce alcune novità significative negli strumenti di gioco:
- le palline in sughero e tela vengono sostituite da quelle in celluloide;
- i tamburelli vengono sostituiti da racchette in legno rivestite di gomma puntinata;
- si diffondono i primi tavoli in legno dedicati.
Questi cambiamenti hanno l’effetto di rendere il gioco più semplice e praticabile da un maggior numero di persone, accelerando così il processo di diffusione nel mondo. Negli anni seguenti, il ping pong prende piede sviluppandosi anche in diverse versioni di gioco. Soltanto nel 1922 le due associazioni principali del Ping Pong e del Table Tennis stabiliscono regole uniformi e ufficiali per consentire a tutti gli appassionati di praticare l’attività del ping pong. Nel 1926 viene fondata la prima Federazione Internazionale di Tennis da Tavolo.
Caratteristiche e regole del gioco
Con la diffusione del ping pong nel mondo, le regole continuarono a evolversi, così come gli strumenti utilizzati. In particolare, le superfici dei tavoli iniziarono a essere realizzate non in semplice legno, ma in materiale composito, in modo da aumentare la velocità di rimbalzo della palla. Inoltre, negli anni Cinquanta nasce la versione della racchetta nota come “sandwich”, formata da una serie di strati in gomma, che velocizza il gioco e consente un miglior controllo nell’esecuzione dei movimenti. Andiamo adesso a presentare tutte le peculiarità del gioco, dall’impugnatura alle principali regole.
Impugnatura
Per fornire una panoramica delle caratteristiche del gioco, occorre evidenziare che gli asiatici detengono la supremazia in questo sport, ed esisteva una contrapposizione fra le tecniche e gli stili di gioco degli asiatici e quelle degli occidentali. In particolare, parliamo dell’impugnatura: l’idea orientale era tipica posizione “a penna”, mentre in Occidente si utilizzava l’impugnatura a tre dita, con il pollice da una parte della racchetta e l’indice e il medio dal lato opposto. Tuttavia, negli anni Ottanta la scuola asiatica si adeguò a quella occidentale, molto vantaggiosa nelle strategie sia di attacco che di difesa.
Pallina
L’attuale pallina da ping pong è composta di celluloide, ha un diametro di 40 mm e un peso di 2,7 grammi.
Struttura della partita
Le partite di ping pong si giocano al meglio dei 5 set, ovvero vince l’incontro chi per primo vince 3 set su 5. In ogni set, il singolo game viene vinto dal primo giocatore che arriva a 11 punti. Inoltre, proprio come avviene nelle partite di tennis, sono previsti i cosiddetti “vantaggi”. Quando si è in parità, cioè 10-10, non basta un solo punto di vantaggio per vincere, ma occorre farne due. Un’altra regola mutuata dal tennis è il cambio campo, che se non si effettua nelle partite fra amici, nei tornei ufficiali è regolamentato: alla fine di ogni game, i giocatori si invertono di posizione. Nel game decisivo per la partita, i giocatori cambiano di campo ogni 5 punti.
L’ordine della battuta viene alternato ogni 2 punti, quindi ogni giocatore effettua due battute consecutive per poi cedere il servizio all’avversario. Nel servizio, la pallina deve rimbalzare una sola volta nel proprio campo e superare la rete toccando il tavolo avversario una o più volte.
Falli
I falli che possono avere luogo durante la partita sono:
- la pallina sfiora la rete durante la battuta prima di toccare il campo avversario, lo stesso vale se la pallina colpisce i supporti in ferro o plastica;
- il giocatore tocca il tavolo appoggiando la mano libera;
- il giocatore sposta il tavolo di gioco;
- il giocatore tocca la pallina con una parte del corpo diversa dalla racchetta o dalla stessa mano che la impugna.
Punti
Ogni giocatore guadagna un punto nei seguenti casi:
- il servizio dell’avversario non è valido, in base a quanto detto sopra in merito alla battuta;
- l’avversario manca la pallina con la racchetta;
- l’avversario colpisce la pallina ma la spedisce fuori dal tavolo;
- la pallina rimbalza due o più volte sul tavolo dell’avversario;
- l’avversario colpisce la pallina due volte consecutive;
- l’avversario commette un fallo.
Invece, quando la pallina viene battuta, colpisce la rete e poi finisce nel campo dell’avversario, è fallo ma non viene assegnato un punto all’avversario: si ha il cosiddetto “net”, altra regola coniata dal tennis, la battuta va ripetuta.
Ping pong da esterno o da interno?
I ping pong da interno e da esterno si distinguono principalmente per le caratteristiche dei materiali utilizzati. I tavoli da esterno possono rimanere fuori anche tutto l’anno, in quanto sono resistenti sia agli impatti e ai colpi della racchetta sia a pioggia, gelo, neve e intemperie. I tavoli da interno offrono prezzi più bassi, dovuti al fatto che resistono meno bene all’umidità e ai raggi UV; d’altro canto, però, hanno il vantaggio di offrire un eccellente rimbalzo della pallina sulla superficie. In conclusione, la scelta del ping pong da interno o da esterno dipende essenzialmente dall’ambiente di destinazione: scegliere il prodotto adeguato è indispensabile per garantirne la durata nel tempo, contattateci per qualsiasi chiarimento.